martedì 23 ottobre 2012


Nulla posso dire di te

Nulla posso dire di te trascorri nell’ombra
è per questo che nell’oscurità sei la mia guida
innominabile mi offri la schiena
per il mio tatto e le mie ansie il cammino dei re
e nella tua superficie profonda cade il mio spirito cieco
un raggio assetato di se stesso. Tu sei un’altra cosa.

Posso entrare in te soltanto come interferenza
affinchè le mie carezze siano portate
come i resti d’un naufragio
dall’incommensurabile fiume di parole
che sotto la tua pelle
attraversa l’infinito spazio del silenzio

Alejandro Jodorowsky


giovedì 18 ottobre 2012


"E l'amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire alla sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza essere partito, il tempo moriva e lui restava"

Luigi Pirandello


martedì 16 ottobre 2012


(da) una lettera a constance dowling

Ti amo.
Di questa parola so tutto il peso
- l’orrore e la meraviglia -
eppure te la dico, quasi con tranquillità.
L’ho usata così poco nella mia vita,
e così male, che è come nuova per me.

Cesare Pavese



domenica 14 ottobre 2012


Ditemi: come va con l'altra

Ditemi: come va con l'altra?
Meno grane? - Mano ai remi!
Vana linea costiera s'assottiglia,
scompare la memoria estrema
di me, isola fluttuante
(per cielo, non per mare...)

Anime, anime: sorelle!
Anime: amiche - mai più amanti!
Come vi va con la creatura semplice?
Senza divinità? E poi?
Voi, sceso dal trono, voi
che avete deposto la regina,
come vivete? Non c'è male?
Non più beghe? E bevete - quanto, adesso?

E la cucina?
Il dazio della mediocrità immortale
come lo pagate, poveretto?
"Basta con le scenate,
con gli eccessi - cambio casa, vado via!"

Con la qualunque - come state
di che vivete, voi - mio eletto?
Mangiate - e dopo pranzo un sonnellino?
Non lamentarti quando sarai sazio!...
Con il simulacro come state
voi che avete dissacrato il Sinai?

Come vivete con la donna terrestre?
Per la costola vi piace?
Non vi frusta la fronte la vergogna?
E la salute? E i nervi?
Senza problemi? A letto tutto bene?

L'immortale piaga della coscienza
come la curate, poveretto?
Come vivete con la merce da mercato?
Troppo cara la vita? Vi assilla l'alto prezzo?

Dopo i marmi di Carrara
che ve ne fate del tritume di gesso?
(È in pezzi il dio scolpito nell'argilla...)
Come ci state con la milleunesima voi
che avete conosciuto Lilith?
Già v'annoia l'ultima trovata della moda?

Sottratto all'incantesimo,
dite, come ve la passate 
con l'umana senza il sesto senso?
In coscienza - sei felice? -No?
In quel disastro senza dei
come stai, amore? È dura?
Sì? Come per me con l'altro?

Marina Cvetaeva




mercoledì 10 ottobre 2012


Se tremi per l'indignazione davanti alle ingiustizie, allora sei mio fratello.

Ernesto "Che" Guevara (Rosario, 14 maggio 1928 – La Higuera, 9 ottobre 1967)



martedì 9 ottobre 2012


Insegnamento

Mia madre trovava lo studio
la cosa più fine del mondo.
Non lo è.
La cosa più fine del mondo è il sentimento.

Quel giorno di notte,
papà che faceva la nottata,
lei mi disse:
"Poveraccio, fino a quest'ora al lavoro pesante."
Sistemò pane e caffè,
lasciò la pentola sul fuoco con acqua calda.
Non mi parlò d'amore.
Questa parola di lusso.

Adélia Prado


lunedì 8 ottobre 2012


Se della mia voce

Se della mia voce potessi liberarmi
per attorcigliare la tua gola alla mia
e solo usare quell'oceano
formato dalle tue parole che nettare sono
per la mia lingua di orfano di vedovo di straniero
Se smettere potessi d'essere assente
per trasformare la tua anima nella mia patria
lasciandoti sentire per una volta
l'impatto mortale del mio silenzio
In fondo altro non sono che il ricordo della tua voce.
Ogni volta che mi rifiuti
finisci di partorirmi.

Alejandro Jodorowsky



Nonostante la tua assenza

Mi rotolo in tutte le ceneri
cercando di trovare l'unico fuoco
mi siedo a conversare con l'ombra
che un giorno d'estate dimenticasti sul divano.

Sono il sogno delle orme di alcuni passi
che una notte persero la memoria.
Nessuno mai è passato di qui.
S'affitta la camera vuota
di una casa che ormai più non esiste.

Alejandro Jodorowsky


sabato 6 ottobre 2012


da Aut-Aut

Il voler giocare a nascondersi si sconta sempre nel modo più naturale, col diventar misteriosi a se stessi.

Søren Kierkegaard



Momenti di un’estate

Il cielo è blu, e gaia l’erba verde.
I miei occhi tristi blandiscono l’estraneo scenario.
Oh, potesse il mio cuore prendervi parte
e non sentire la dolorosa sensazione della vita che fugge!

Non ho dimora, né ore che mi preservino dal dolore.
Dolci brezze, accorrete alla mia mente!
Grande fiume, così calmo e vero,
insegnami ad andare incontro alla vita come te!

Io non ho tregue, i miei fiori sono appassiti.
Cos’era quel cercare che la mia volontà ha eluso?
Non m’importa neppure ciò che desidero.
Il mio cuore è ricco e il mio amore povero.

Oh, giorno dorato, penetra in me
e irradia la mia anima con la gioiosa luce del sole!
Lascia che io sia soltanto una finestra
attraverso cui tu passi con un chiaro, tiepido non-dolore.

Svengo e tremo nel sentire avvicinarsi la vita.
O fiume che scorri, dov’è la mia casa?
O liete ore che i prati consumano,
fresche piogge estive! O mia disperazione!

O felici orizzonti! O allegre colline!
Quale dolore imprigionano i miei struggenti desideri?
Cosa c’è tra me e me stesso?
Che cosa avrebbe dovuto essere perché così non fosse?

La mia vita non-dolore sarà
che una spiaggia solitaria colpita dal mare!
Quale fato, quale potere dell’oscura disperazione
fa sentire ogni ora allegra come se non lo fosse?

Oh, per un po’ di riposo! Dammi una dimora,
una speranza, un nido per non smarrirmi!
In qualche luogo nella vita deve pur esserci
qualcosa che non sia lotta ad aspettarmi.

Guidami fin lì, o giorno felice!
Lascia che il mio cuore sopporti la tua dipartita!
Sveglia in me le speranze almeno, anche se false.
Il mio spirito cerca a tentoni le mura di una prigione.
Lieve mormorio di ruscelli, dolce sposa dell’estate
perché ho fatto di sogni la mia unica vita?
  
Fernando Pessoa


venerdì 5 ottobre 2012


da L'opera da tre soldi

La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla.

Bertolt Brecht




da Della Certezza

Il bambino impara, perché crede agli adulti. Il dubbio viene dopo la credenza.

Ludwig Wittgenstein


giovedì 4 ottobre 2012


(da) I fiori blu

"L'istruzione! Vede cos'è l'istruzione, signore? S'impara quel tanto a scuola, si fatica, e non poco, per imparare quel tanto a scuola, e poi, vent'anni dopo, o magari prima, non è più così, le cose sono cambiate, non... se ne sa più niente. Allora non valeva la pena. È per questo che mi piace più pensare che imparare".

Raymond Queneau